Rigoberta Menchú deve morire (Segretissimo SAS) by Gerard De Villiers

Rigoberta Menchú deve morire (Segretissimo SAS) by Gerard De Villiers

autore:Gerard De Villiers [De Villiers, Gerard]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-03-05T12:00:00+00:00


12

— Buongiorno, signor Linge! — disse una voce melodiosa, in tedesco.

Malko si voltò.

Maria Beatriz Orlando, bella come la sera prima, indossava un tailleur bianco e nero su un top di seta rossa, sotto cui danzava liberamente il seno. Era un po’ meno ingioiellata. Negli occhi azzurri aveva la stessa fiamma selvaggia: in lei tutto indicava una sensualità controllata ma possente. Si avvicinò a Malko, avvolgendolo in una nuvola di Guerlain.

— Stavo guardando il suo giardino — disse Malko. — È splendido.

— Vero? Io adoro i fiori. E i suoi sono bellissimi. Venga.

Maria Beatriz lo prese familiarmente per mano e gli mostrò il grande mazzo di rose rosse che lui le aveva fatto recapitare: lo aveva messo in un vaso di cristallo, sopra un magnifico mobile Carlo X.

— Le piacciono questi mobili francesi? — chiese la donna.

— Questo è molto bello — rispose Malko, con sincerità. — Dove lo ha trovato?

— L’ho fatto venire da Parigi, dal negozio dell’arredatore Claude Dalle — rispose con orgoglio Maria Beatriz Orlando — insieme a molte altre cose. Dalle ha anche arredato la mia casa di Boca Raton, in Florida. È venuto di persona.

Maria Beatriz era davvero un misto di raffinatezza, di sensualità e di crudeltà a fior di pelle.

— Uno scotch? — chiese la donna.

— No, grazie — rispose Malko — preferirei una vodka.

— Allora le darò un margarita, quello vero. Non ho vodka. Oppure un Dom Pérignon.

— Vada per il margarita.

Maria Beatriz Orlando diede un ordine a una minuscola indiana che attendeva in un angolo e che si precipitò al mobile bar e tornò con una coppa di liquido dorato: l’autentico margarita. Maria Beatriz si versò un Cointreau in un grande bicchiere nel quale tintinnavano tre cubetti di ghiaccio. La donna alzò il bicchiere.

— Alla sua permanenza in Guatemala! Come le sembra questo paese?

— Molto gradevole — rispose Malko. — C’è un clima sano.

— E non ha ancora visto tutto! Il Quiché, dove ho la mia finca, è di una bellezza selvaggia. E gli indigeni sono così divertenti da guardare!

Malko, che ascoltava distrattamente quelle chiacchiere, osservò il viso impeccabilmente truccato, il seno orgoglioso, le gambe inguainate di nylon.

— A che cosa pensa? — chiese Maria Beatriz.

— A lei — rispose Malko. — È una donna affascinante.

Maria Beatriz gettò indietro la testa e scoppiò in una risata cristallina.

— Signor Linge, lei è molto audace: io sono soltanto una vedova che cerca di sopravvivere in un mondo difficile.

Recitava, accavallava di continuo le gambe per fare ammirare le cosce tornite. Una vera danza d’amore.

Malko non riusciva a farsi un’opinione su di lei. Le sudamericane si infiammavano spesso per stranieri di passaggio, rompendo così una monotonia di vita molto simile a quella della provincia

— Vive sola, qui? — chiese Malko.

— Purtroppo sì, dopo la morte di mio marito. Vado solo raramente alla finca, è troppo malinconica. Mi occupo dei fiori, degli affari: qualche volta vado a passare un po’ di tempo in Florida con alcuni amici, tanto per cambiare aria. Ma amo appassionatamente il mio paese, non lo lascerei per nulla al mondo.



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